per le tradizioni della tua città

OTTOBRE 2014 - A VOXE DU CAMPANIN

06.10.2014 18:20

ANCORA VANDALI IN AZIONE A VARAZZE

Non abbiamo più aggettivi per descrivere la teppa che imperversa a Varazze e che colpisce, quasi con rabbia iconoclasta, soprattutto le opere d’arte che ingentiliscono il sottopasso dedicato alle donne. Dopo l’incursione di cui avevamo parlato nel numero precedente del Giornalino, dobbiamo purtroppo segnalare un altro oltraggio che ci ha privato di due opere che erano poste al centro del cortiletto centrale, e precisamente “Mamma con bambino”, di Stefano Romagnoli e “Ilaria”, di Anna Matola. Siamo sinceramente rattristati per questo nuovo e ignobile gesto di vera marca teppistica che ci priva di due insigni rappresentazioni artistiche che ci avevano onorato e ci scusiamo con gli autori che con squisita sensibilità avevano regalato a Varazze il frutto della propria creatività, sperando che si possano identificare i responsabili di questa “bravata” o furto forse commissionato, e restituire alla città le suddette e altre opere precedentemente rubate o danneggiate. Intanto facciamo presente che la telecamera, se funzionante, potrebbe aver ripreso qualche importante elemento atto a identificare i responsabili. Il Giornalino si permette di richiamare l’attenzione su questi gravi fatti, oltre che del Comune e delle forze dell’ordine, anche dei cittadini, affinché siano attenti e vigili, onde collaborare, segnalando eventuali movimenti sospetti in detta area, poiché Varazze appartiene a tutti noi e anche ai turisti che ne godono le bellezze naturali e artistiche.

FINCHÈ I BAMBINI RIDONO

Il mondo può ancora sperare nel domani, se i bambini ridono con quella spontanea immediatezza che li fa saltare dalla sedia assistendo a semplici e antichi spettacoli, come quelli dei burattini e delle marionette. Abbiamo osservato e ci siamo commossi durante le sere d’estate in piazza Bovani, guardando tanta felicità negli occhi di centinaia di bambini che si divertivano alle disavventure di Brighella e di Pantalone, lontani, per fortuna, dai video giochi e da altre diavolerie che distraggono troppi adolescenti dai sani passatempi di una volta. Vedere tanti innocenti battere le mani e partecipare con gridolini di incitamento ai buoni che bastonavano i cattivi, ci ha riportato ad altre generazioni, quando con poco eravamo contenti e “rubavamo” con venti centesimi briciole di felicità con le comiche di Ridolini, di Charlot e dell’immancabile L’Oca al cinema dell’Oratorio Salesiano. È significativo e consolante che, nonostante la miriade di invitanti sirene che offrono giochi, spesso pericolosi, ma certamente allettanti e che attirano fatalmente le “Falene” alla luce abbagliante e fatale della modernità tecnologica, resistono e hanno successo i teatrini dei burattini e delle marionette che per tutta l’estate hanno divertito i nostri bambini (e forse anche gli adulti e le famiglie). Si. Tutto questo ci fa sperare nel domani, nell’innocenza che forse ci potrà redimere con la semplice spontaneità di un sorriso aperto e sincero. Finché loro, i bambini, potranno e sapranno ridere di queste piccole, innocenti, preziose perle di divertimento, il mondo potrà ancora salvarsi..

LADRI DI BICICLETTE

A volte ritornano”, recitativa qualche tempo fa lo slogan di un film dell’orrore. E si parlava di fantasmi, di mostri che ritornano dall’aldilà per atterrire e colpire il mondo dei vivi. Lo prendiamo a prestito per un fenomeno che si sta sviluppando in questi ultimi tempi e che ci riporta all’immediato dopoguerra, quando De Sica mandò sugli schermi di un’Italia in ginocchio, quel grande affresco del neo realismo che fu “Ladri d biciclette”, visto che stiamo assistendo a episodi che ci ripropongono, seppur in scala (per ora) minore, la stessa problematica di allora. Si è tornati a rubare le biciclette. Sarà per la crisi, che ci spinge a “pedalare” per consumare meno benzina, oppure per il ritorno a quello sport popolare tanto amato dagli italiani, o anche per tenersi in forma in tempi di diete e del culto esagerato del corpo, più che della salute. Sarà quel che sarà, ma resta il fatto che il proliferare delle biciclette e del problema del loro posteggio in strade e caruggi, ci ha riportato al crescente furto delle stesse, nonostante ci si tolga spesso la sella o, addirittura, una ruota, al fine di scoraggiare i potenziali ladri. Si tratta di furti singoli, ma anche multipli, come è accaduto tempo fa allorché in una notte parecchie biciclette furono asportate con il sicuro intervento di un furgone. La bicicletta, primo premio nei concorsi della “Settimana Enigmistica” degli anni ’40 e dei primi abbonati all’EIAR (Ente Italiano Audizioni Radio), nonché dono prezioso per Prime Comunioni o virtuosi impegni scolastici per famiglie abbienti, è ritornata a considerazioni di eccellenza. Fiumi di ciclisti percorrono le nostre incapaci e pericolose strade e, per quel che riguarda Varazze, la splendida passeggiata di Corso Europa (in condominio pedonale), alimentando un fortunato e prezioso business commerciale e quello del mercato del furto. La storia si ripete sempre, secondo il detto. E anche in questo caso “galeotta è l’occasione e chi la facilita”, lasciando incustodita la propria bicicletta all’aperto. Allerta, concittadini. “A volte ritornano…”

PINO CARATTINO: L’ULTIMA REGATA

Questa volta la barca è scivolata oltre la boa del triangolo di gara, continuando la regata della sua vita verso altri mari, dove le acque sono sempre tranquille e non scende mai la notte, dove il premio per la vittoria conquistata non è data da coppe e medaglie, ma dall’eternità conquistata attraverso l’impegno nella famiglia e nello sport, nel sorriso di tanti ragazzi che con lui hanno imparato ad amare il mare, la vela e la vita. Pino Carattino ci ha lasciato all’inizio di un settembre luminoso, quasi un anticipo di cielo per un uomo che dal vento e dalle stelle sapeva trarre precise indicazioni per veleggiare sicuro e dare sicurezza a chi si affidava alla sua esperienza. Tanto è stato detto e scritto su di lui. I prestigiosi premi ottenuti in Italia e all’Estero, le Olimpiadi di Helsinki, le sfide vinte contro equipaggi di fama mondiale, la sua innata modestia, tipica del ligure uomo di mare, che non ama parole né inutili fronzoli. Noi del Giornalino lo vogliamo ricordare così, dal suo lato umano. Quel sorriso che a volte sembrava forzato per la riservatezza del carattere, pronto poi alla manata sulla spalla e ai sinceri complimenti ad un ragazzo o ad una ragazza che “venivano su bene”, alla sua scuola di vela e di vita. Mancherà, non solo nell’ambiente nautico, questa figura che ha dato tanto alla città, senza mai chiedere nulla, ma che dalla sua Varazze e da tutto il mondo sportivo ha avuto il giusto riconoscimento di affetto e di stima che ampiamente si è meritato. Altri mari lo attendevano. E chissà l’accoglienza dei tanti amici ed equipaggi che al suo arrivo nella nuova, meravigliosa dimensione, avranno urlato il loro festoso “Hip, hip, hip Hurrà !” Facendo eco allo stesso saluto lanciato in S.Ambrogio dal figlio don Mario, officiante la S. Messa di suffragio del papà, in una apoteosi di folla che lo ha accompagnato, quasi tifando per l’uomo e per il campione, all’ultima regata. Il Giornalino formula le più sincere condoglianze alla moglie, ai figli e parenti tutti

..ANCHE PER DOMENICO (MENITTO) CARATTINO

Si sono inseguiti, quasi a non volersi dividere da quella gara con la vita e con il mare che li aveva visti protagonisti di tante regate e di tante vittorie. Così, a pochi giorni dalla partenza di Pino, anche il cugino Menitto Carattino ha preso il vento in poppa e alzato lo spinnaker per raggiungere il compagno di tante battaglie, in Italia e all’Estero, alle Olimpiadi di Acapulco, e laddove il nome dei Carattino voleva dire Varazze con tutta la sua storia marinara e i suoi uomini che del mare hanno fatto la loro vera patria. A 94 anni, Domenico Carattino ha preso l’ultimo vento per raggiungere altri mari e altre, immortali regate. Anche per lui Varazze si sente colpita da un lutto che non cancella però la certezza che la morte nulla può contro il ricordo dei suoi figli migliori. Un’altra vela che se ne va in questa fine estate, nei bagliori di un tramonto che preannuncia nuove albe, e altri Hurrà al traguardo dell’ultimo approdo. Le nostre profonde condoglianze al figlio Stefano, Com.te del Corpo dei Vigili di Varazze e al fratello Antonio “Tunitto”, anch’egli famoso velista del grande marchio Carattino.

L’ADDIO DI ZUNINO GIANFRANCO E FAZIO GIOVANNI

Un’estate davvero ingrata per Varazze, oltre che per le condizioni meteorologiche avverse, anche e soprattutto per la scomparsa di amici cari che ci hanno lasciato nel giro di pochi giorni, ai primi di settembre. Dopo Pino Carattino, di cui parliamo in altri servizi,, è mancato infatti Gianfranco Zunino, falegname di vaglia ed ex giocatore di calcio nel Varazze FBC, una figura aperta e dalla vivace simpatia, che lascia indubbiamente un notevole vuoto nei tanti amici che aveva saputo conquistarsi nei suoi 84 anni di vita laboriosa e famigliare. Le nostre sentite condoglianze alla moglie Agostina, ai figli Cristina e Roberto e parenti tutti. Quasi contemporaneamente è venuto a mancare anche Gianni Fazio (Ciuré), 73 anni, noto albergatore e abilissimo costruttore di modellini navali che hanno arricchito mostre personali e collettive a Varazze e in altri prestigiosi luoghi della penisola. Sempre in compagnia del suo cane, era solito accompagnarsi con gli amici in piazza Beato Jacopo, dove la sua esuberante simpatia teneva allegra la compagnia, che ne risente oggi la mancanza. Alla moglie Maria Giovanna (Pupa), al figlio Chicco, alla sorella e parenti tutti le nostre affettuose condoglianze.

ROBΥ CIARLO, LA MATITA CHE FA STORIA

L’evoluzione umana e artistica di Roby Ciarlo è stato il filo conduttore di un interessante incontro culturale svoltosi sabato 6 settembre u.s. presso la Biblioteca Civica “E. Montale”, organizzato da Varazze Cultura in collaborazione con il Comune di Varazze - Assessorato alla Cultura, alla presenza di un attento e scelto pubblico. Presentato dal giornalista dott. Stefano Mandrino, già animatore delle serate al Bar Onda di Varazze, l’iter del programma ha percorso le varie tappe dell’attività di Ciarlo, iniziando dai suoi primi approcci con il foglio e la matita, per proseguire poi in quell’affascinante viaggio che lo ha visto emergere a livello regionale e nazionale con realizzazioni di autentico spessore artistico e storico. L’uditorio è entrato così nelle avventure che Roby ha raccontato, disegnandole con rigore e arguzia, a partire dalle sue prime “strisce”, per poi approdare alla “Storia di Savona”, al “Paese dei veleni” del Cap. G.B. Cerruti, ai viaggi del cap. Giovanni Gaggino, alla scoperta delle Canarie del navigatore di casa nostra Lanzarotto Malocello e ai disegni efficaci e pieni di humour che hanno accompagnato varie raccolte di poesie, specie dialettali; una carrellata di immagini proiettate sullo schermo che hanno affascinato l’uditorio, preso anche dalle parole e dalle spiegazioni che Ciarlo ha dato con dovizia di aneddoti, ricordando le figure di Tonino Olivieri e della prof.ssa Wanda Mantegazza, precursori di molte storie e di ricerche sui personaggi storici varazzini. Un bel pomeriggio, dunque, ricco di spunti interessanti, abilmente condotto dal dott. Stefano Mandrino, che ha dato lo spunto per ulteriori approfondimenti della storia di Varazze e dei suoi numerosi e spesso non abbastanza conosciuti figli che hanno portato con onore il suo nome su tutti i mari e in tutti i continenti. Complimenti a Roby Ciarlo per la sua ormai pingue produzione artistica che ha permesso rapide e facili letture su “chi siamo e da dove arriviamo” e un grazie al dott. Mandrino per queste iniziative culturali che arricchiscono le nostre conoscenze cittadine. Come sempre la Biblioteca Civica “E:Montale” si è rivelata luogo ideale per eventi del genere. Resta sempre il problema della “voce”…

UNA CAPRA PER L’EX CINEMA VERDI

Molto probabilmente il problema del marciapiedi dell’ex cinema Verdi, verdeggiante di cespugli che occhieggiano dalla dissestata pavimentazione, sarà risolto dall’iniziativa di un concittadino delle Faje, il quale si è offerto di portare in detto luogo una delle sue capre per brucarvi l’erba ed eliminare così (almeno sino al germogliare di nuovi arbusti) questo annoso e per nulla edificante spettacolo offerto agli abitanti e ai passanti di via Busci. A volte un tocco di pratica fantasia basta a risolvere un problema e…a costo zero.

TERZO TEMPO” MA NON L’ULTIMO PER SILVIO CRAVIOTTO

“Da tempi ormai remoti” ai sempre nuovi soli, Silvio Craviotto ha compendiato il proprio cammino di uomo e di poeta nel suo nuovo libro “Terzo Tempo”, che lui fa capire essere forse l’ultimo, poiché, come afferma, “il limone è ormai spremuto”, ma noi non lo crediamo proprio. Di idee e di pensieri Craviotto ne sfornerà sicuramente ancora molti, considerata l’agilità sempre giovane della sua penna. Una raccolta di poesie che inizia però con “Doppia razione e vino bianco”, racconto premiato al Concorso “Città di Lerici – 1997”, ci fa percorrere, in questo suo nuovo libro, un cammino ricco di osservazioni e di ricordi, quasi un ripasso della propria vita, dove occhieggia un soffuso senso di malinconia per il passato, un “Rileggendo me stesso” che ci riporta a “L’orto di guerra” del padre e a Leopardi con “Luna sapiente.” Questo, in sintesi, l’ultima (?) fatica di Silvio Craviotto per i tipi del “Centro grafica Varazze, che non mancherà di bissare il successo dei suoi molti, interessanti libri.

FLAMBEUX” E PROCESSIONE PER LA NATIVITÀ DI MARIA SS.”

Una suggestiva fiaccolata (aux flambeaux), con recita del S. Rosario, ha caratterizzato la ricorrenza della Natività di Maria S.S., l’8 settembre u.s., nel chiostro di S. Domenico, confortata da una folta presenza di fedeli, molti dei quali ospiti della colonia balneare. La toccante manifestazione di fede e di omaggio alla Vergine, è stata condotta dal Priore padre Daniele Mazzoleni con intervento finale di padre Lorenzo Minetti, appassionato e stimato mariologo, con accompagnamento di canti e invocazioni che hanno trasformato il bellissimo chiostro in un luogo di intensa spiritualità, dove si respirava quasi l’atmosfera di Lourdes e di Fatima, a riprova dell’affetto che ci lega alla Madre celeste. A corredo di questo servizio ricordiamo che domenica 5 ottobre, sempre nella chiesa di S. Domenico, si svolgerà la festa liturgica della Madonna del S. Rosario, con il seguente programma: ore 10 S. Messa solenne; ore 12 Supplica alla Madonna di Pompei; ore 16 canto dei vespri, quindi partenza da S. Domenico della processione con la cassa della Madonna del Rosario, sosta in piazza Bovani e preghiera alla Madonna. Ritorno in S. Domenico e sosta finale sulla piazza omonima. Farà servizio la banda musicale “Cardinal Cagliero”. La solennità della Natività di Maria sarà preceduta dalla “Settimana Mariana”, con riflessioni durante le S. Messe delle ore 9 e delle ore 18, arricchite dalle animazioni del S. Rosario da parte dei gruppi Terziari Domenicani, Unitalsi e S. Vincenzo..

TIENIVIVA GOSPEL VOICES” E “PALCOSCENICO DANZA” ALLE BOSCHINE.

Una grande serata a conclusione dell’intensa estate di concerti, quella del 21 agosto nel Giardino delle Boschine, tenuta dal coro “Tieniviva Gospel Voices”, diretto dal M° Luciano Poltini e dal gruppo “Palcoscenicodanza” diretto da Giovanna Badano dell’ASD Danzastudio, nella cornice di un numeroso e partecipe pubblico che ha tributato calorosi applausi all’ensemble canto-danza. In apertura, insieme alle voci e all’orchestra, si è esibito un balletto interpretato da Mariafrancesca Baglietto, Marina Degiovanni, Micol e Selene Delfino, con coreografia jazz e tip tap. Si sono quindi alternati canti gospel e balletti accompagnati dal coro: “I know where been”, danzato da Francesca Lerone, Chiara Mordeglia e Doriana Perata, su coreografia di G. Badano in stile lyrical jazz, con un assolo, nella seconda parte, della stessa Giovanna Badano, su “For the beauty of the earth”. In un crescendo di musica e canto, dove “Tieniviva gospel voices” ha dimostrato ancora una volta tutta la sua bravura e la maturità acquisita ormai a livello professionale, il gruppo “Palcoscenicodanza” si è esibito in un balletto che nel 2008 vinse il 1°Premio e Premio per la migliore interpretazione, al Concorso di Valenza “Talenti del III Millennio” e semifinalista – sezione gruppi seniores – ad “Arenzano in Danza” nel 2010. Molto intensa la coreografia di “Gorè”, su musica dei “Nuklearte” e coreografia di G. Badano, che ha proposto il dramma delle mamme di colore alle quali venivano strappati i figli, poi deportati appunto nell’isola di Gorè nel Senegal e resi schiavi..A concludere la serata la bellissima preghiera cantata “Total Prayer”, emozionante connubio tra voci, musica e danza, che ha mandato letteralmente in visibilio il pubblico. Un sincero e forte “bravò” al M° Luciano Pollini e ai suoi solisti, nonché al coro di “Tieniviva Gospel Voices”, e, come sempre, a Giovanna Badano, che ha saputo darci ancora una volta forti emozioni con il suo “Palcoscenicodanza”, sotto le stelle di una estate meteorologicamente avara, ma senza dubbio ricca di avvenimenti artistici

UN LÛNAIO DA LECCARSI I BAFFI QUELLO DEL 2015

“Per addolicir la bocca in questi tempi ingrati”, il Lûnaio de Väze, edizione 2015, sarà dedicato alla gastronomia, quella ligure s’intende, per restare sempre nella tradizione di difesa dei nostri usi e costumi che U Campanin Russu persegue da quando è nato in quel lontano e mai dimenticato 1950. Vi saranno piatti tipici del litorale e dell’entroterra, preparati dai migliori chef che si sono prestati con entusiasmo a questa iniziativa di promozione culinaria di casa nostra, con tanto di splendide fotografie che ritraggono, per la gioia degli occhi, questi piatti che ci sono stati tramandati dalle passate generazioni e che non devono essere assolutamente dimenticati, anzi…A corredo di tanta magnificenza in tavola, le poesie saranno ovviamente in tema, mentre qualcos’altro “bolle ancora in pentola” e potrà essere assaporato a partire dal mese di Novembre, allorché il Lûnaio verrà “sfornato” e distribuito nelle edicole e negli altri punti di vendita, insieme al Giornalino. Appuntamento a novembre, dunque, cari amici che ci seguite ormai dal 1984 (data di inizio del Lûnaio, dopo l’idea lancio di Carletto Ghigliotti del 1983, per ricordare i cento anni della sua Cartoleria.). E chissà quante altre idee e sorprese accompagneranno ancora i vostri e nostri anni a seguire, sempre con U Lûnaio de Väze.

RIECCOLI QUELLI DEL “TRUCCO”

Li abbiamo ripresi durante una delle tante partite al “Trucco”, gioco di carte di origine sud americana, che ormai da qualche anno conosce un lusinghiero successo in piazza Bovani, che, mai come in questo caso, potremmo chiamare con il suo antico nome popolare, girato in lingua spagnola, “Plaza du ballon”. Sono volti noti, il cui nome è inutile riportare, “ragazzi” del Solaro, sempre pimpanti e anch’essi facenti parte del folclore del popolare quartiere. Alcuni soprannomi, nati nella scia del “Trucco”, riecheggiano inflessioni chiaramente argentine e brasiliane, come Gustavigno, El Chiaro, Didodigno, El bafo Doc, El Lirico, Luisito, ecc, il ché completa l’atmosfera che si respira attorno al tavolo da gioco che fa convergere, ogni tardo pomeriggio, numerosi improvvisati afiçionados richiamati da mal trattenute grida di soddisfazione ad ogni punto che merita un applauso. La stagione è ormai al termine, ma questo quadretto di quartiere si ricomporrà sicuramente la prossima estate. Auguri e arrivederci. Anzi, “saludos amigos”

UN PROBLEMA DA AFFRONTARE

Se ne parla già da tempo, ma il problema rimane insoluto e riguarda le esibizioni di piccoli complessi musicali e di cori, non iscritti alla S.I.A.E (Società Italiana Autori Editori), i quali, nelle loro esibizioni, assolutamente gratuite e spesso per beneficenza, si trovano a dover compilare borderò e pagare di conseguenza, anche se, da detti spettacoli, non ricevono alcun guadagno e, anzi, ci rimettono ancora, spinti come sono da un sano e coinvolgente entusiasmo, in un contesto nazionale dove la burocrazia, invece di aiutare, frena chi ha ancora voglia di fare qualcosa e di credere nel domani. Più che giusto tutelare gli autori delle canzoni e delle musiche, poiché dalla loro creatività non si possono lucrare guadagni indebiti, ma quando certi eventi rientrano solamente nell’esibizione senza alcun biglietto di entrata e senza altri corollari che possano far pensare ad introiti facilitati dalle loro canzoni, ci pare doveroso rivedere tutta questa materia che rischia di spegnere la voglia di tanti giovani di fare spettacolo, come purtroppo sta succedendo sempre più spesso. Sappiamo che a Roma si è già cominciato a discutere la questione e che qualche parlamentare di casa nostra se ne sta occupando. Facciamo voti affinché si giunga presto ad una soddisfacente soluzione di questo annoso problema per ridare slancio a chi, senza ledere gli aventi diritto al giusto riconoscimento della propria attività artistica, possa organizzarsi senza l’incubo di sanzioni o altro….Speriamo che questo “sassolino” possa in qualche modo smuovere le acque stagnanti del problema suesposto. In Italia abbiamo bisogno di sveltire le cose in ogni direzione per rivitalizzare non solo l’economia, ma noi stessi, colpevoli, come siamo, di indifferenza e di mancanza di iniziative.

CONFERENZA STAMPA DEL SINDACO

Martedì 23 settembre, alle ore 12, il Sindaco di Varazze Alessandro Bozzano, ha indetto una conferenza stampa per precisare la propria posizione in merito alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale. Dopo aver sottolineato la posizione di Varazze nel panorama provinciale (3^ in ordine di importanza) e la necessità di farla risultare come tale, Bozzano ha continuato. “ Per fare ciò è vitale la nostra presenza in Provincia e soltanto con una lista slegata dalla partitocrazia e libera di operare veramente per l’interesse dei cittadini, si può raggiungere questo risultato. È già in esecuzione un piano intercomunale che ci vede lavorare in stretta collaborazione con Celle Ligure e con Albisola Superiore,” ha continuano il Sindaco,” dobbiamo continuare su questa strada, la sola possibile, per ottenere risultati ottimali per l’intero territorio delle nostre comunità, superare le logiche di appartenenza ad apparati minati da pesanti burocrazie che frenano lo sviluppo del territorio. Fatte salve le proprie idee politiche, che tali rimangono nell’alveo più che mai democratico, raggruppare uomini e idee provenienti da diverse espressioni, ma determinati nell’unico scopo di promuovere lo sviluppo delle nostre città, mi pare sia la risposta ai molti problemi che ci angustiano e che potremo efficacemente risolvere (vedi zona rossa) fuori dai condizionamenti dei partiti. “Quindi”, ha concluso Bozzano, “bando alle chiacchiere e alle critiche di parte, ma una risposta decisa e ferma che soltanto una lista civica può dare in questo difficile momento storico che stiamo attraversando.

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